mercoledì, luglio 19, 2006

Silent Hill

Silent Hill

Sono ancora in possesso della Playstation One, probabilmente una delle poche senza il chip di "taroccamento", ma ormai raramente gioco a Tomb Raider oppure a Driver. Ho abbandonato la speranza ormai da molto di poter giocare a Silent Hill, prima versione ormai quasi introvabile o accessibile soltanto a prezzi da collezionisti, e quindi non potevo mancare l’occasione di andare a vedere la versione cinematografica del videogioco.

L’atmosfera c’è tutta, già a partire dal tema musicale iniziale inconfondibile, anche se poi per esigenze di business qualche modifica alla storia c’è: tutto è visto dalla parte di Rose, mamma adottiva di Sharon, quest’ultima nata nella città di Silent Hill, ritornata qui a causa di una grave malattia e di incubi frequenti della figlia. Dopo aver sbandato e sfondato i cancelli della città misteriosa, dopo essere svenuta a causa di una frenata fatta per evitare una “persona” in mezzo alla strada, si risveglia senza sua figlia e si incammina alla sua ricerca, inseguita da una poliziotta che l’aiuterà nel suo intento.

Nevica, ma sarà vero? Non è neve quella che cade, ma cenere... a questo momento lattiginoso e spettrale ne segue un altro completamente buio e inquietante... chi sono o meglio cosa sono le creature che penetrano dall’ombra e attaccano chiunque si muova? E cosa è successo a Silent Hill?

Il film dura due ore, molto per una pellicola di orrore, ma al di là della storia (in effetti qualche dubbio resta), il tempo scivola via, in mezzo ad un tripudio di effetti speciali e a due bellissime attrici come Radha Mitchell (la mamma) e Laurie Holden (la poliziotta). Da menzionare anche la parte di Sean Bean, nel ruolo del padre e marito disperato.

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