martedì, ottobre 25, 2005

I nuovi divi italiani

Riccardo Scamarcio

"Romanzo criminale" ha confermato alcuni talenti italiani ormai consolidati, tra cui Kim Rossi Stuart, o Pierfrancesco Favino, o Stefano Accorsi (ormai lontano anni luce dai tempi dello spot del maxicono), ma ne ha rivelati altri, tra questi ultimi, Riccardo Scamarcio.
Interprete anche del film "Texas" di Fausto Paravidino, dove si innamora della maestra Valeria Golino, dopo la solita routine di serie tv, si sta rivelando come una delle promesse del cinema italiano. Pugliese, 25 anni, la sua filmografia comprende "L'uomo perfetto", "L'odore del sangue", "Tre metri sopra il cielo", "Ora o mai più" , "La meglio gioventù", e le serie tv "Ama il tuo nemico 2" e "Compagni di scuola".
I forum e i siti dedicati a lui stanno spuntando come funghi, memore la scena in slip nel film "L'uomo perfetto" dove se ne andava a zonzo per Milano in una fredda (dice lui) giornata di novembre.
La mia speranza è che non resti una meteora nel firmamento del nostro cinema italiano...

In treno

La stazione

Facciamo due conti: ho studiato dal 1980 al 1986, ho cominciato a lavorare nell'ottobre 1986, appena finito le superiori, e in questi anni una costante della mia vita quotidiana è stata una sola: il treno.
Inizialmente lo prendevo come studente due volte al giorno per 6 giorni alla settimana, poi come impiegata per ben quattro volte al giorno per 5 giorni alla settimana, poi infine per due volte al giorno in orari vari per 5 giorni alla settimana.
Ho incontrato tanti personaggi da poterne trarre tante storie: l'uomo col borsello e impermeabile che cerca sempre il posto unico ad inizio o fine carrozza, l'uomo che cammina lungo tutto il treno prima di scegliere il posto più comodo o vicino alle porte di uscite, la donna che si trucca alle 6.30 di mattina con figlio piccolo al seguito pronto per la scuola materna, il playboy di turno che abborda le ragazzine sole facendosi raccontare vita, morte e miracoli, gli amori che nascono in treno quando tutti e due hanno la fede (ma di altri rispettivi coniugi!).
Ma nonostante i ritardi, la scomodità, la sporcizia, il rumore, ho sempre amato il treno come mezzo di trasporto, un po' perchè legata a questo rito dell'arrivo dall'oscurità del treno (sono riuscita a salire anche su quelle carrozze dalle cento porte dove quattro paia di occhi ti fulminavano all'istante se salivi proprio sul loro spazio), e al rito del viaggio e dello scorrere della vita fuori del finestrino.
I film che riportano sequenze in treno o in stazione sono innumerevoli, ma voglio ricordarne uno in particolare che mi ha divertito e che tanto difficilmente passa in tv di questi tempi: "La stazione" di e con Sergio Rubini, Margherita Buy (allora marito e moglie) ed Ennio Fantastichini. Il film è anche un elogio ai capistazione, ora sempre più assenti nelle piccole stazioncine e sostituiti da enormi macchinari e voci metalliche che annunciano l'arrivo o meno del treno, quei capistazione a volte gentili e a volte impazienti, sempre puntuali nelle loro mansioni.
Ecco, se volessi ringraziare un ferroviere per la sua attività così maltrattata in questi ultimi anni gli regalerei questo film, piccola chicca del nostro cinema italiano.

Rosa Parks

Rosa Parks

Questa volta non vi parlo di un film, ma di una persona diventata leggenda: Rosa Parks.
Siamo in Alabama, nel 1955, nello stato americano vigono le leggi sulla segregazione razziale e sugli autobus i neri devono cedere il posto ai bianchi. Rosa ha 42 anni, lavora a Montgomery come sarta in un grande magazzino e, al termine di una giornata di lavoro, sale sull'autobus e si siede. Dopo tre fermate, sale un uomo bianco e, come previsto e richiesto dal regolamento, lei dovrebbe cedergli il posto ma, non lo fa. "No, sono stanca di essere trattata come una cittadina di seconda classe" riferisce lei al conducente dell'autobus che chiama la polizia.
Il suo arresto e la successiva condanna ad una multa di 10 dollari più le spese processuali dà inizio al boicottaggio del servizio degli autobus da parte dei residenti di colore, guidati da un pastore fino ad allora sconosciuto, un certo Martin Luther King. La protesta durerà per 381 giorni e la sfida porterà ad una sentenza storica della Corte Suprema che impose nella città di Montgomery l'abolizione delle discriminazioni razziali sugli autobus e pose fine alle leggi di segregazione in vigore nei servizi pubblici in tutti gli stati del sud.
Questa donna, premiata con la medaglia ai diritti civili solo alcuni anni fa, si è spenta oggi all'età di 92 anni, nella sua casa di Detroit, ai confini con il Canada.
Sono queste umili e semplici persone che hanno fatto grande l'America.
Rosa, rest in peace.
Nb: Nel 2002 è uscito un film tv girato da Julie Dash e interpretato da Angela Bassett "The Rosa Parks story" che credo non sia mai arrivato in Italia, se non nei circuiti delle tv via digitale terrestre.

domenica, ottobre 16, 2005

Che bello andare al cinema!

Che bello andare al cinema

Rimescolando nei cassetti tra tutti i documenti che non butto via, forse per pigrizia o forse per non perdere un piccolo pezzo di memoria, ho rintracciato i biglietti d'ingresso al cinema degli ultimi anni.
Dall'elenco che segue ne esce fuori una miscela di generi più varia possibile, film d'impegno ma anche film d'azione, film snobbati dal grande pubblico e film da grandi incassi.
Questo è l'elenco alla rinfusa di quello che ho visto al cinema:
- The human stain (versione in originale con sottotitoli de "La macchia umana", ero alla Mostra del Cinema di Venezia 2003 e avevo i biglietti omaggio!)
- Lost in translation (grande Bill Murray!)
- Buongiorno notte (ho visto per la prima volta Maya Sansa, farà grandi cose in futuro)
- Mystic river (Sean Penn è sempre bravissimo)
- Non ti muovere (grande rabbia, la stessa rabbia provata leggendo il libro di Margareth Mazzantini)
- Secret window (con un Johnny Deep inquietante)
- The mother (tra gli interpreti Daniel Craig, futuro 007 biondo)
- L'alba del giorno dopo (vabbè qualche volta ci vuole un film succhiasoldi senza senso, ma con ottimi effetti speciali)
- Il ritorno del Re (per la serie "Cinema sotto le stelle... e in mezzo alle zanzare")
- La giuria (era estate, faceva caldo, dove si poteva andare? Almeno al cinema c'era l'aria condizionata, la miglior nota di questo film)
- Destino fatale (uno dei pochi film scelti a caso, eravamo solo quattro coppie alla proiezione delle 22, la prima scena ci ha fatto saltare dalla poltrona!)
- Fahrenheit 9/11 (Moore contro Bush e tutte le nefandezze della politica americana)
- Birth Io sono Sean (con una insolita Nicole Kidman con i capelli corti)
- Cinderella Man (filmone biografico della coppia Crowe-Howard, dopo "A beatiful mind")
- La bestia del cuore (Coppa Volpi meritata a Giovanna Mezzogiorno, qualche tetta in meno della suddetta sarebbe stato consigliabile)
- The exorcism of Emily Rose (storia vera ma rimaneggiata sul caso di Anneliese Michel, epilettica o sedotta dai demoni?)
- La finestra di fronte (ma chi era quel ragazzo bruno accanto alla Mezzogiorno? Un attore? Molto meglio il marito, l'ottimo Filippo Nigro)
- La caduta - gli ultimi giorni di Hitler (film claustrofobico, criticatissimo in patria, degli ultimi giorni di Hitler prima del suicidio)
- In linea con l'assassino (se sentissi un telefono pubblico squillare tu che faresti? io lo lascerei suonare! ad ogni modo mi sono addormentata durante il film ehm...)
- L'avversario (scelto anche questo a caso, mi è entrato dentro, tanto da farmi leggere il libro da cui è tratto il film, purtroppo una storia incredibilmente vera)
- Troy (in genere non amo i film ambientati nell'antica Grecia, mi ricordano troppo le produzioni di Cinecittà degli anni sessanta, dove recitavano anche Moira e Liana Orfei!)
- The Assassination (con Sean Penn, attore M I T I C O, anche se il film non gli rende giustizia)
- Prova a prendermi (un Leonardo di Caprio maturato, dopo il polpettone di Titanic)
- Star Wars - episode III (mi ero perso il secondo, vabbè, per me restano unici il IV, V e VI, cioè i primi tre girati a partire dal 1977 con Harrison Ford)
- Matrix Revolutions (capito niente, ma bello, bello, bello)
e altri che avrò sicuramente dimenticato...

domenica, ottobre 09, 2005

Il settimo sigillo

Il settimo sigillo

Ho appena saputo una triste notizia su una persona che conosco, una persona entrata in coma di soli 45 anni a seguito di un male incurabile e ho pensato a quale poteva essere il film che esprimesse in maniera convincente il momento del trapasso.
Tra i tanti film mi sono ricordata di un film di Ingmar Bergman "Il settimo sigillo" dove l'interprete, il cavaliere svedese impersonato da Max Von Sidow, gioca una partita a scacchi con la Morte che è venuta per portarselo via.
Tra una mossa e l'altra il cavaliere continua il viaggio di ritorno al suo castello, dopo le crociate in Terrasanta, rendendosi conto delle desolate condizioni del popolo, la disperazione della gente che non crede più nella vita. E dopo questo peregrinare, incalzato dalla Morte, giocatrice implacabile, riuscirà a rivedere la sua sposa e, conscio dei suoi errori e pentito dei peccati commessi, si abbandonerà alla misericordia divina.
In questo caso il predestinato è un cavaliere che pentito accoglie la soluzione finale, ma cosa dire, cosa pensare di una persona giovane, nel pieno della sua maturità, con un lavoro soddisfacente, un neo marito, e una famiglia adorata? Perchè? E perchè soffrire? La falce ci raggiunge quando meno te lo aspetti, è un attimo e tutto cambia.
E ci sarà poi qualcosa nel "dopo"? Troppe domande forse per un blog che si occupa di cinema, ma a volte è bene fermarsi e riflettere.

mercoledì, ottobre 05, 2005

Le conseguenze dell'amore

Le conseguenze dell'amore

Titta Di Girolamo, siciliano, abita da 8 anni in un albergo in Svizzera: chi è? che lavoro fa? perché è sempre solo? cosa fa con la valigia che gli arriva periodicamente nella stanza d’albergo?
Tutto questo lo scoprirete vedendo "Le conseguenze dell’amore" di Paolo Sorrentino, film atipico e sorprendente, nella trama e nella creazione dei personaggi, a partire da Titta, un bravissimo Toni Servillo, e degli attori che lo circondano e cercano di entrare in contatto con lui, così misterioso e apparentemente privo di sentimenti, Olivia Magnani su tutti, Raffaele Pisu, Angela Goodwin.
Piccola apparizione di Adriano Giannini, figlio di Giancarlo, musiche coinvolgenti di Pasquale Catalano, già autore della colonna sonora ne "L’uomo in più" dello stesso regista.

domenica, ottobre 02, 2005

La bestia nel cuore

La bestia nel cuore

Sabina, doppiatrice, vive con serenità la sua vita con Franco, attore, ma da qualche tempo durante la notte sogna vecchi ricordi infantili che la lasciano stordita, sofferente e alla ricerca di spiegazioni che solo Daniele, suo fratello, può darle. Rimasta incinta, durante le festività natalizie va a trovarlo in America, a Charlotteville, dove insegna all'università e vive con la moglie e i due figli piccoli.
E' il momento della verità: perchè questi incubi, questi ricordi così paurosi del padre e della madre? Pian piano Daniele le spiegherà tutto, le spiegherà di quello che succedeva la sera quando lui andava a dormire e poco dopo suo padre, insegnante di liceo, gli chiedeva di venire con lui nella camera dei genitori, mentre sua madre, anch'essa insegnante, continuava imperturbabile a correggere compiti su compiti. E le spiegherà anche di come suo padre avesse fatto "quelle cose" anche con lei, per due sole volte. Un padre molto amato, ma malato nel suo intimo.
E Sabina ritornerà in Italia trasformata ed indifesa sul da farsi, indecisa sul dire al compagno la verità di lei bambina o continuare sperando in quella nuova vita che le cresce in grembo.
Alla fine tutto si aggiusta (o forse no?) o comunque è un momento di ripartenza per rielaborare il rapporto con il compagno e con le persone che le stanno intorno e le vogliono bene.
Tutti bravi gli attori: un punto in più a Giovanna Mezzogiorno, che ha vinto la Coppa Volpi a Venezia quest'anno, ma anche bravi Angela Finocchiaro e Tiziana Rocca, Giuseppe Battiston, Luigi Lo Cascio e Alessio Boni, quest'ultimo seppur sottotono ma il personaggio di marito fedifrago confesso non era facile.

Elizabeth

Elizabeth

Ho rivisto in video il film "Elizabeth" con Cate Blanchett e Ralph Fiennes, e, al di là delle scene forti di uccisioni e la maestosità dei costumi della reggente, il film mi ha spinto a ricercare notizie su questa regina, figlia illegittima e ripudiata di Enrico VIII e Anna Bolena, fatta giustiziare dal padre.
Elisabetta I, nata il 7 settembre 1533 e morta il 24 marzo 1603 fu regina d'Inghilterra e d'Irlanda dal 17 novembre 1558 fino alla sua morte nel 1603. Talvolta chiamata la Regina Vergine (da cui Virginia, la colonia, poi stato americano), Gloriana o la buona regina Bess, Elisabetta fu la quinta ed ultima monarca della dinastia Tudor, e successe alla sorellastra, Maria Tudor. Il suo regno fu lungo, e segnato da molti avvenimenti. La sua politica di pieno sostegno alla Chiesa d'Inghilterra, dopo i tentativi di restaurazione cattolica da parte di Maria, provocò forti tensioni religiose nel regno, e vi furono parecchi tentativi di congiure contro di lei.
La chiesa cattolica in questo film non è ritratta molto bene: in nome di Dio venivano decise le sorti di eretici e di nemici dello Stato Vaticano.
A differenza di altri precedenti pellicole, in questo film si arriva fino ai primi regolamenti di conti con i nemici interni ed esterni alla corona di Elisabetta I e alla necessità, rifiutata fin dall'inizio da Elisabetta, di sposarsi per consentire un patto con le nazioni vicine in guerra con l'Inghilterra (vedi Francia e Spagna), e per assicurare un erede futuro al regno d'Inghilterra.
Golden Globe meritato per Cate Blanchett, ma anche gli attori non sono da meno, come Geoffrey Rush e Joseph Fiennes.