mercoledì, gennaio 25, 2006

Kong is King (oppure no?)

King Kong

Travolta dal successo della saga de “Il Signore degli Anelli”, non vedevo l’ora di vedere la nuova versione cinematografica di “King Kong”, alla guida del mitico Peter Jackson (talmente preso dall’edizione del 1933 da travestirsi in gioventù da scimmione e spaventare i passanti e gli automobilisti) e purtroppo il film mi ha deluso.
La parte girata sulla nave e nella foresta è sfolgorante, piena di effetti speciali, animali preistorici così fanno dimenticare “Jurassic Park”, Naomi Watts non è mai stata così bella, ma la parte girata invece a New York con l’esposizione del “trofeo” lascia parecchio a desiderare.
Forse la troppa carne al fuoco ha talmente esaurito il regista da non trovare un finale decente, forse la post-produzione ha superato anche i tempi delle riprese vere e proprie, l’utilizzo massiccio del blue-screen deve aver disorientato non poco gli attori: Adrien Brody che in altre occasioni, vedi l’Oscar meritato per “Il pianista”, aveva dato prove meritevoli, qui pronuncia battute sconnesse guardando il nulla e Jack Black sembra un invasato che pur di non abbandonare la sua pellicola è disposto a far ammazzare mezzo equipaggio.
Insomma, non mi ha soddisfatto, mi è piaciuto sotto il profilo effetti speciali, Kong è la vera star del film grazie a delle espressività create al computer dagli animatori di Jackson, ma i dialoghi facevano piangere, compresa la battuta, che riprendeva l’omonima del 1933, pronunciata da Jack Black alla fine del film.

Nessun commento: