venerdì, luglio 08, 2005

L’occhio che uccide

L'occhio che uccide

Uno dei primi film che mi hanno letteralmente terrrorrrizzato nell'adolescenza è stato "L’occhio che uccide", un film del 1960 di Michael Powell. L’interprete principale è Karl Bohem, ricordate il Principe Giuseppe nella serie della Principessa Sissi? Beh scordatevi le atmosfere bucoliche e Romy Schneider, qui Karl, Mark Lewis nel film, fin da bambino deve sopportare i bizzarri esperimenti sulla paura, ed i suoi effetti sul sistema nervoso, fatti e ripresi in superotto dal padre scienziato.
Da grande, dopo che tutti i suoi parenti sono morti, Mark lavora indovinate un po’, presso uno studio cinematografico londinese, affitta una camera nella casa di una ragazza, Helen Stephens, che un po’ si invaghisce di lui, ma nel tempo libero Mark coltiva un terrificante hobby: ama uccidere donne mentre le riprende con una telecamera per filmare le espressioni di terrore prima di morire.
Evidentemente gli esperimenti del padre hanno lasciato qualche piccola conseguenza… Riuscirà Helen a salvare Mark dalla sua ossessione? Non vi rivelo come vengono uccise le donne, soltanto alla fine del film si scoprirà la verità.
Sembra di guardare un film nel film, come se da spettatori dovessimo diventare guardoni e noi stessi carnefici delle povere vittime (il titolo originale del film è infatti "Peeping Tom" che tradotto significa "Il Guardone").

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