mercoledì, luglio 20, 2005

Balle spaziali

Balle spaziali

TA-TA-TATA-TA-TATA-TA-TATATATA. E' finita, finalmente è finita la saga di "Star Wars" o "Guerre Stellari": Lucas ha sfornato il 3° episodio quale prequel al 1° o 4° episodio che dir si voglia. Tanto il 3° episodio è buio, catastrofico, negativo, in America è uscito addirittura con l'ingresso vietato ai minori di 14 anni non accompagnati, tanto il 1° è il migliore in assoluto, un film che può essere benissimo visto così com'è, senza sapere cosa c'era prima e cosa avverrà dopo. Ma si sa, le manie di grandezza di Lucas e soprattutto gli incassi di Lucas possono far lievitare il numero degli episodi, peraltro bellissimi sotto il profilo degli effetti speciali.
Ma io assistendo alla visione del 3° episodio "La vendetta dei Sith" non ho potuto fare a meno di ricordare quel carinissimo film intitolato "Spaceballs" o "Balle Spaziali" girato ed interpretato da Mel Brooks (si è ritagliato il ruolo di Yogurth alias Yoda e del Colonello Sandurz), Bill Pullman, Daphne Zuniga, lo scomparso John Candy (canuomo o uomo cane) e Rick Moranis nel ruolo di Darth Vader o Lord Fenner, che nella traduzione italiana diventa Lord Casco Nero.
La trama è solo un pretesto per una deliberata parodia di Guerre Stellari, ma diverse scene riprendono anche Star Trek, Il ponte sul fiume Kwai, Il mago di Oz, Zardoz, Il pianeta delle scimmie, Rambo. Il film si prende gioco anche di vari aspetti culturali degli anni '80, tra cui i fast food ed il merchandising cinematografico: parolacce a go-go, prese in giro della televisione americana, teletrasporti malfunzionanti, problemi ecologici e molto altro ancora ne fanno un film godibile: qui non si parla di forza ma di ... sforzo! Frasi celebri: "Tu hai l'anello, e vedo che il tuo sforzo è grosso come il mio.", oppure "E che lo sforzo sia sempre con voi".
Se riuscite a videoregistrarlo, non perdete la prima sequenza: l'interminabile transito dell'astronave aliena nello spazio profondo dà l'idea di come sarà il film, senz'altro non un capolavoro, alcune scene cadono di ritmo, ma uno dei film di Brooks da rivedere con piacere, assieme a Frankestein Junior e La pazza storia del mondo.

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