martedì, agosto 23, 2005

Basato su una storia vera?

Open water: una storia vera

Mi è capitato spesso all'inizio di un film di vedere apparire la scritta "Basato su una storia vera" oppure "Le vicende narrate in questo film sono realmente accadute" oppure "Tratto da una storia vera".
E qui scatta la ricerca, perchè poi, a casa, con internet, o su riviste specializzate, mi trovo a verificare se la storia è effettivamente VERA oppure NO.
La maggior parte delle volte scopro che il film è "tratto LIBERAMENTE da episodi accaduti nella realtà", come ad esempio in "Open water", dove una coppia di sub rimaneva in balia di un branco di squali lasciando intravedere la brutta fine che avrebbero fatto, oppure leggo che i fatti accaduti erano ben peggiori rispetto a quanto proiettato, come nel caso recente di "La tempesta perfetta" con George Clooney, oppure nel film "Alive - i sopravissuti", dove un gruppo di superstiti ad un disastro aereo sulle Ande, in pieno inverno, si trova a lottare non solo con le insidie del tempo ma anche con la terribile scelta di doversi cibare dei cadaveri degli altri passeggeri.
Viceversa però ho provato cocenti delusioni nello scoprire che tale scritta all'inizio è solo un ulteriore richiamo, soprattutto nei trailers, per andare a vedere il film al cinema, quando semplicemente la sceneggiatura nasce dal NULLA: è il caso abbastanza ovvio di "The Blair Witch Project" (chi si avventurerebbe in un bosco infestato dalle streghe con una telecamera e di notte poi?).

sabato, agosto 20, 2005

Hristo Jivkov

Hristo Jivkov

Ho scoperto un attore che secondo me diventerà famoso: Hristo Jivkov.
Bulgaro, nasce a Sofia il 18 febbraio 1975, studia presso l'Accademia d'Arte Drammatica e Cinematografia NATFIZ "Krastu Sarafov" a Sofia e frequenta la Facoltà di Regia Cinematografica e Televisiva nella classe di Prof. Hristo Hristov, dicono le sue brevi note biografiche.
Ma oltre ai lavori cinematografici girati in Bulgaria, due sono le sue interpretazioni importanti che lo fanno conoscere al pubblico internazionale: Giovanni dalle Bande Nere ne "Il mestiere delle armi" di Ermanno Olmi, e Giovanni (strana coincidenza di nome del personaggio) ne "La passione di Cristo" di Mel Gibson, oltre al cortometraggio di Marco Bellocchio "Oggi è una bella giornata".
Ottimi inizi per un giovane che continua a frequentare la facoltà di Regia a Sofia e a girare film con gli altri allievi.
Auguri Hristo!
Nb: nella foto, a sinistra interprete de "Il mestiere delle armi", a destra l'attore al naturale.

giovedì, agosto 18, 2005

Ci ha lasciato il maestro della luce

Tonino Delli Colli sul set di Marianna Ucria

E' scomparso improvvisamente il 17 agosto il maestro della fotografia Tonino Delli Colli, a 84 anni e oltre 60 di carriera. Assunto giovanissimo a Cinecittà, grazie ad una raccomandazione di un'amica di papà, comincia ad imparare, a soli sedicianni, l'arte della fotografia. L'esordio di Tonino Delli Colli come direttore della fotografia è nel 1943 con "Finalmente sì" del regista ungherese Laslo Kish. Nel 1952 gira il primo film italiano a colori "Totò a colori" per la regia di Steno, ma scorrere la sua filmografia è come scorrere un lungo album di ricordi, di film italiani e stranieri, di registi indimenticabili e di set affascinanti. Impossibile elencarli tutti con il rischio di dimenticarne altri: Sergio Leone, Pier Paolo Pasolini, Federico Fellini, Mario Monicelli, Steno, Carlo Lizzani, Marco Bellocchio, Marco Ferreri, Roberto Benigni, ma anche Orson Welles, Luis Malle, Jean Jacques Annaud, Roman Polanski.
Aveva smesso di lavorare con “La vita è bella” di Roberto Benigni, nel 1997, lo stesso anno di “Marianna Ucria” di Roberto Faenza. Il suo cuore faceva le bizze.
La sua filmografia conta più di 130 film in oltre 60 anni.
«Il sole bisogna conoscerlo bene, bisogna conoscere bene i contrasti tra luce e ombra, e noi italiani, che conosciamo il sole del sud e le nebbie del nord, difficilmente sbagliamo. Non sbagliamo perché siamo abituati a lottare contro gli scherzi della luce del sole e contro l'azzurro del nostro mare».
Grazie maestro, per aver dipinto con la luce.

lunedì, agosto 15, 2005

Martha da legare

Martha da legare

Quattro soli e unici personaggi: Daniel, manager discografico di successo, Frank, attore spiantato sempre in cerca di un provino decente, Lawrence, insegnante di bridge a vecchie signore attempate e lei, Martha, americana in fuga a Londra con soli 35 dollari in tasca per cominciare una nuova vita e che arriverà a sconvolgere le loro.
Nonostante le palesi differenze di lavoro, i tre sono amici d'infanzia e si incontrano spesso per parlare delle loro conquiste o meglio delle loro delusioni d'amore. Il primo ad incontrare Martha è Daniel, di ritorno da un provino discografico, che le offre prima un posto di prima classe superlusso appena la incontra al check in, ma poi si ritrova a fare il viaggio con lei in classe turistica visto che la "furba" si è rivenduta il biglietto per racimolare altri 2000 dollari da tenere nei suoi risparmi, e poi le riserva una notte nell'albergo più in di Londra, fiori compresi.
Frank invece incontra Martha ai giardini e tra un whisky dozzinale e un tè al parco fanno amicizia, o meglio lui tenta di fare amicizia e si offre di accompagnarla al museo per trascorrere un pomeriggio in compagnia.
E Lawrence? Lawrence è a colloquio dal suo "psicanalista" per parlare di tutta questa storia ed è a questo punto che si scopre che lui è stato compartecipe di quasi tutte queste scene: era andato all'aeroporto per aspettare Daniel di ritorno dagli Usa, ma si è scontrato con Martha che col carrello dei bagagli gli ha pestato un piede e si è offerta di farsi accompagnare all'albergo (offertole gratis da Daniel) guidando lei la macchina di Lawrence. Arrivati all'albergo, per scambiarsi il favore lei lo ha invitato a cenare nella suite, ma l'atmosfera romantica instaurata dai due è stata rovinata dall'arrivo di un meraviglioso bouquet di fiori offerti da ... Daniel.
Lawrence, capito che Daniel è innamorato cotto della tipa, in nome della loro amicizia si dilegua.
Mentre però sta insegnando a bridge, riceve una telefonata di Frank che ha appena conosciuto una certa "Martha" che sembra fatta proprio per lui e che le sta offrendo un tè al parco, anche se nel frattempo Martha si dilegua infastidita dagli approcci troppo diretti di Frank. E' qui che la raggiunge Lawrence, e, carico dei bagagli di lei, la invita a casa sua, deciso a lasciar perdere per una volta i buoni propositi di amicizia con Daniel e Frank e pensare una buona volta alla sua vita.
Ed è qui, a casa, mentre lei dorme, che riceve le telefonate di Daniel, disperato per aver perso l'unico e vero amore della sua vita (sarà poi vero?) e Frank, convinto che Martha sia innamorata di Daniel e dando una dettagliata descrizione del colpo di fulmine raccontatole da lei ai giardini di un uomo con giubbotto di pelle, maglietta bianca e pantaloni kaki che altro non è se non Lawrence!
Finalmente convinto di lei, confida il tutto al suo psicanalista (e così la storia si riaggancia alle scene iniziali) scoprendo poi che il tanto creduto psicanalista fa il costruttore edile (colpa dei due campanelli vicini, alle 5.30 di mattina non si è molto attenti), mentre Martha, svegliatasi all'improvviso, vede una foto con i tre amici e non capisce più nulla: è stata presa in giro o cosa? L'appuntamento chiarificatore è fissato per la mattina dopo al mercato dei fiori.
Chi sceglierà Martha? Daniel, Frank o Lawrence? E resterà a Londra? Oppure prenderà un altro biglietto aereo da 99 dollari per qualsiasi altra destinazione?
Trama ingarbugliata, ma non troppo, il film è leggero, più facile da vedere che da raccontare: il titolo originale è "Martha meet Frank, Daniel and Lawrence" ma la commedia è uscita negli Usa col titolo "The very thought of you" (mistero dei titoli). Tra gli interpreti, la biondissima e simpatica Monica Potter, Rufus Sewell, Tom Hollander e soprattutto Joseph Fiennes, una volta tanto in una parte non "in costume".