lunedì, marzo 13, 2006

Transamerica

Transamerica

Sabrina, per le amiche Bree, è un transessuale che vive alla periferia di Los Angeles e per pagarsi l’ultimo, definitivo intervento per diventare donna fa due lavori, cameriera in un fast-food messicano e marketing telefonico. E’ seguita da una psicologa che ha finalmente dato il suo benestare per questa ultima operazione, ma, esattamente ad una settimana dal fatidico intervento, arriva una telefonata da New York e Bree scopre di essere "padre" di un giovane delinquente, Toby, incarcerato per droga e frutto di un amore giovanile quando ancora si chiavama Stanley. Obbligata dalla psicologa, che le rifiuta a questo punto il suo benestare, Bree si presenta a New York, paga la cauzione per il ragazzo e, non potendo dirgli la sua vera identità, si fa scambiare per una assistente sociale di una non ben conosciuta chiesa.
Ma nonostante questo, è ancora decisa a non prendersi cura di questo figlio caduto dal cielo che è altrettanto deciso di ritrovare il suo vero padre, visto che la madre si è suicidata e il patrigno gli ha rivolto "particolari" attenzioni fin da quando era bambino. Quello che Bree non sa è che suo figlio si prostituisce per sopravvivere, sperando un domani di andare in California e diventare un divo del cinema pornografico.
Da qui inizia uno strano viaggio di reciproca conoscenza di un padre/madre, di un figlio e della loro famiglia.
Felicity Huffman, da casalinga disperata in tv, diventa un trans disperato al cinema, ed è bravissima! Peccato non abbia vinto l’Oscar come migliore attrice protagonista, senza nulla togliere al merito di Reese Witherspoon con "Walk the line". E bravo anche il figlio, imperdibili poi i camei di Burt Young e Fionnula Flanagan che interpretano il padre e la madre di Stanley/Bree.
Da vedere!

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