mercoledì, novembre 23, 2005

Chiamami aquila

Chiamami aquila

Ricercato inutilmente nelle videoteche, programmato solo raramente in tv e a tarda notte, ho finalmente videoregistrato "Chiamami aquila" con John Belushi e Blair Brown, uno dei pochi se non l'unico film "serio" del grande John, prima della sua prematura scomparsa, prodotto da Steven Spielberg e sceneggiato da Lawrence Kasdan, futuro regista de "Il grande freddo".
Il film è bello e poetico, un po' sorpassato visti i tempi, ma una scena mi è balzata all'occhio: quando John, attaccato da un puma nella casupola di montagna, viene soccorso e portato a letto da Blair Brown sembra trasformarsi in Indiana Jones ne "I predatori dell'arca perduta". Stessa scena, ti fa male qui... un bacio, ti fa male anche qui... un altro bacio, stessa identica scena in due film diversi: ambienti diversi, d'accordo, attori diversi, d'accordo, ma... stesso sceneggiatore e stesso anno di uscita dei film, 1984. Mi sa che Lawrence Kasdan si è ritrovato a corto di idee e ha riutilizzato la stessa scena per due film differenti... Vedere per credere!

La seconda notte di nozze

La seconda notte di nozze

Spesso i comici si rivelano sorprendentemente degli ottimi attori drammatici: è stato il caso di Jim Carrey, snobbato agli Oscar per "Truman Show" e "Man on the moon", ed è anche il caso di questo delizioso film di Pupi Avati, in programma alla Mostra del Cinema di Venezia, con un bravissimo Antonio Albanese.
Abituati a vederlo iperattivo e sornione, abbarbicato ai suoi personaggi stralunati a Mai dire lunedì, è bravissimo nella parte del cognato un po' ebete, purtroppo a causa delle scariche dell'elettroshock subite durante la seconda guerra mondiale, di una altrettanto brava Katia Ricciarelli, vedova di guerra con figlio a carico (un fetente e profitattore Neri Marcorè), che si ritrova a fuggire in Puglia per finire ad abitare con le zie e con Antonio che l'ha sempre amata, fin da bambino.
Sminatore di bombe (tanto se muore lui, muore un povero scemo... dicono al paese), si spinge fino a sposare la cognata, contro le volontà delle zie, ottime Angela Luce e Marisa Merlini, e a pagare anche i debiti e a coprire i furti di quel fetentone di Neri Marcorè.
Scena da ricordare: una delle prime bombe sminate da Albanese... tutti al cinema sono saltati sulle poltrone!

venerdì, novembre 11, 2005

Buon compleanno Alain!

Alain Delon

"Compie 70 anni il divo francese. La sua parabola: dalla leggenda alla vecchiaia e l'emarginazione. Alaindelon, senza pause, senza esitazioni, una sola parola, come compete alle star entrate nel cuore della gente. Nome e cognome intrinsecamente legati, pronunciati senza prendere fiato e sospesi da sempre nella nostra memoria. Ci hanno accompagnato per più di quarant'anni al pari di altri nomi non meno leggendari, come brigittebardot, tanto per rimanere in Francia, evocando una grandezza mai scalfita da nessuna pellicola, anche se modesta, da nessun scandalo, da nessuna provocazione, da nessun silenzio." (fonte)
L’ultima volta che l’ho visto era in tv su “Scherzi a parte” alcuni anni fa. Che tristezza!

mercoledì, novembre 02, 2005

Pier Paolo Pasolini

Pier Paolo Pasolini e Laura Betti

Il 2 novembre del 1975 moriva in circostanze misteriose Pier Paolo Pasolini. Perché, a trent'anni dal suo assassinio, quest'uomo controverso, quest'intellettuale scomodo, quest'artista versatile e prolifico, continua a far parlare di sé e a interrogare il nostro presente? Io avevo 7 anni allora ed, assieme all’assassinio di Aldo Moro, è una delle prime notizie di cui mi ricordi, forse per l’efferatezza dell’omicidio compiuto e descritto dai telegiornali di allora, o forse per questa figura sottile, che mi ispirava curiosità. Negli anni è ritornato puntualmente alla ribalta, grazie anche all’opera di divulgazione dei suoi amici più stretti, tra cui l’attrice Laura Betti, curatrice del Fondo omonimo e recentemente scomparsa, e ancora più adesso, quando sono state esaminate nuovamente le modalità della sua morte e le confessioni dell’allora unico colpevole (ma sarà poi vero?) Piero Pelosi.