mercoledì, gennaio 25, 2006

Memento

Memento

Memento, di Christopher Nolan, è un film molto particolare: il protagonista, Guy Pearce, ha perso la memoria in seguito all’evento traumatico della violenza e dell’assassinio della moglie e continua a non mantenere i ricordi fissi nella sua mente, nemmeno quelli accaduti 15 minuti prima.
L’unico modo per poter “ricordare” è quello di scrivere appunti, note, scattare istantanee, persino tatuarsi il corpo, nell’intento di mantenere, seppur difficilmente, delle radici di una esistenza così precaria. Chi ha ucciso sua moglie? Ma sua moglie è veramente morta? E stato ricoverato in un ospedale? Il poliziotto che lo aiuta (interpretato da Joe Pantoliano) è veramente un amico? E la donna che lo ama (interpretata da Carrie Ann Moss pre Trinity) è quella che sembra? Il film vortica continuamente sui perenni dubbi di Leonard, e per lo spettatore sembra di giocare con un puzzle a cui manca sempre un unico pezzo per arrivare all’immagine finale.
E’ da vedere, ma sarete colti da continui dubbi e straniamenti, proprio come il protagonista del film.

Kong is King (oppure no?)

King Kong

Travolta dal successo della saga de “Il Signore degli Anelli”, non vedevo l’ora di vedere la nuova versione cinematografica di “King Kong”, alla guida del mitico Peter Jackson (talmente preso dall’edizione del 1933 da travestirsi in gioventù da scimmione e spaventare i passanti e gli automobilisti) e purtroppo il film mi ha deluso.
La parte girata sulla nave e nella foresta è sfolgorante, piena di effetti speciali, animali preistorici così fanno dimenticare “Jurassic Park”, Naomi Watts non è mai stata così bella, ma la parte girata invece a New York con l’esposizione del “trofeo” lascia parecchio a desiderare.
Forse la troppa carne al fuoco ha talmente esaurito il regista da non trovare un finale decente, forse la post-produzione ha superato anche i tempi delle riprese vere e proprie, l’utilizzo massiccio del blue-screen deve aver disorientato non poco gli attori: Adrien Brody che in altre occasioni, vedi l’Oscar meritato per “Il pianista”, aveva dato prove meritevoli, qui pronuncia battute sconnesse guardando il nulla e Jack Black sembra un invasato che pur di non abbandonare la sua pellicola è disposto a far ammazzare mezzo equipaggio.
Insomma, non mi ha soddisfatto, mi è piaciuto sotto il profilo effetti speciali, Kong è la vera star del film grazie a delle espressività create al computer dagli animatori di Jackson, ma i dialoghi facevano piangere, compresa la battuta, che riprendeva l’omonima del 1933, pronunciata da Jack Black alla fine del film.

lunedì, gennaio 23, 2006

La lettera d'amore

La lettera d'amore

Mi perdonerà l'autrice Cathleen Schine se riporto la sua "lettera d'amore" da cui è stato tratto l'omonimo film con Kate Capshaw e Tom Selleck.
"Cara capra,
tu sai come ho fatto a innamorarmi di te? Ho inciampato, ho barcollato, ho perso l’equilibrio, mi sono sbucciato le ginocchia, il cuore.
So che ti amo quando ti vedo, lo so quando ho voglia di vederti. Non un muscolo si è mosso. Nessuna brezza agita le foglie. L’aria è ferma. Ho cominciato ad amarti senza fare un solo passo. Senza neanche un battito di ciglia. Non so neppure quando è successo.
Sto bruciando. E’ troppo banale per te? No, e lo sai. Vedrai. E’ quello che capita, è quello che importa.
Non dormo più, mi dimentico di mangiare, mi sembra una cosa sciocca, che non c’entra. Se ci bado. Ma non bado a niente. I miei pensieri straripano furiosi, una casa piena di fratelli, legati dal sangue, che si dilaniano in una faida:
“Mi sto innamorando”.
“Tipica scelta stupida”.
“Eppure … L’amore mi tormenta come se fosse dolore”.
“Sì, continua così, manda a puttane la tua vita. E’ tutto sbagliato e lo sai. Svegliati. Guarda le cose in faccia”.
“C’è una faccia sola, l’unica che vedo, quando dormo e quando non dormo”.
Stanotte ho buttato il libro dalla finestra. Ho provato a dimenticare. Tu non vai bene per me e lo so, ma non faccio più caso ai miei pensieri se non sono rivolti a te. Quando sono accanto a te, davanti a te, sento le tue mani tra i miei capelli anche se non è vero. Qualche volta guardo altrove. Poi ti guardo di nuovo.
Quando mi allaccio le scarpe, quando sbuccio un’arancia, quando guido la macchina, quando vado a letto ogni sera senza di te, io appartengo a te.
Montone".

Film leggero e simpatico, con Louis Armstrong e la sua "I'm in the mood for love" a fare da introduzione al film. Consigliato a tutti.

venerdì, gennaio 20, 2006

Brokeback mountain

Brokeback mountain

Vincitore di quattro Golden Globe (tra cui miglior film e miglior regia) e già Leone d'Oro veneziano, "I segreti di Brokeback Mountain" è il film più chiacchierato di questo inizio d'anno.
"... Quel che Jack ricordava e rimpiangeva con un'intensità che non poteva soffocare nè capire era la volta che, in quella lontana estate sulla Brokeback, Ennis gli era andato alle spalle attirandolo a sè, il silenzioso abbraccio che placava una sete condivisa e asessuata ..."
(E. Annie Proulx, Gente del Wyoming).
Questo piccolo e significativo estratto dal racconto da cui è tratto il film candidato ai prossimi Oscar "Brokeback Mountain" vale la visione del film.
Grande merito al regista Ang Lee (chi si ricorda il mitico "Pranzo di nozze"?) e agli attori Heath Ledger e Jake Gillenhall.
Da non perdere!

lunedì, gennaio 16, 2006

Come hai detto che si chiama? Philip Seymour Hoffman

Philip Seymour Hoffman

Studente in "Scent of woman - Profumo di donna", cacciatore di tornado in "Twister", interprete accanto a Robin Williams di "Patch Adams", infermiere di un malato terminale in "Magnolia", reverendo in "Cold Mountain" a fianco di Nicole Kidman e Jude Law, nemico n° 1 di Tom Cruise nel prossimo "Mission Impossible 3", questo attore così poliedrico e trasformista, nato nel 1967, si sta rivelando come uno dei probabili vincitori dell’Oscar 2006 per il suo ruolo in "Capote", dove interpreta il famoso scrittore Truman Capote durante le sue ricerche per la stesura del libro "In cold blood" (uscito anche in Italia con il titolo "A sangue freddo"), suo capolavoro che narra la storia vera di un massacro familiare ad opera di due balordi nel lontano 1957. La somiglianza con lo scrittore è sbalorditiva! Il film uscirà in Italia probabilmente a febbraio 2006, mentre gli Oscar saranno annunciati come di consueto dal Kodak Theatre domenica 5 marzo.

martedì, gennaio 10, 2006

Piccoli divi crescono

Dakota Fanning

Nome: Dakota
Cognome: Fanning
Data di nascita: 23 febbraio 1994
Professione: attrice
Primo film famoso girato: “Mi chiamo Sam” (2001), dove ruba la scena a Sean Penn
Ultimo film famoso girato: “La guerra dei mondi” (2005), dove ruba la scena a Tom Cruise
Programmi per il 2006: quattro (!) film in produzione

Bambini attori così mi fanno un po’ paura: precisi, attenti, intelligenti, impegnati, seguiti da uno stuolo di tutor ed insegnanti, imparano a memoria non solo le loro battute ma anche le battute degli altri attori che girano le scene con loro.
Ultimo esempio è Haley Joel Osment, il figlio di Forrest Gump, ma anche l’alieno in A.I. Intelligenza Artificiale, guarda caso sempre di Spielberg come la Guerra dei Mondi.
Ma altri "piccoli divi" hanno fatto una ben misera fine: Macaulay Culkin, dopo aver perso due volte l’aereo, ha perso letteralmente la testa per droga e anfetamine, mentre altri "famosi" negli anni 1980 ora girano nei film per la tv via cavo.
Altri ancora ce l’hanno fatta ad attraversare infanzia ed adolescenza per arrivare a ruoli impegnativi e di successo, vedi Elijah Wood oppure Kirsten Dunst.
Come finirà per Dakota? Già la sorella Elle di soli 7 anni la incalza da vicino...

mercoledì, gennaio 04, 2006

Orgoglio e pregiudizio

Orgoglio e pregiudizio

Non ancora uscito in Italia al momento in cui scrivo, il film (con un glorioso precedente del 1940 con Laurence Olivier) è tratto dall’omonimo libro di Jane Austen e narra delle continue schermaglie amorose all’interno di casa Bennett nell’Hartfordshire in Inghilterra, dove vivono il sig. Bennett (Donald Sutherland), la sig.ra Bennett, moglie severa, e le loro cinque figlie: Jane, la maggiore, molto bella e delicata, Elizabeth, la più intelligente, Mary, la studiosa, Kitty, l’immatura che convolerà a nozze con il primo cavaliere scapestrato che incontra, e Lydia, la più piccola.
Alla morte del sig. Bennett, la casa viene ereditata da un lontano cugino, il sig. Collins, facoltoso, scapolo, ma purtroppo molto molto affettato, ed alle ragazze non resta che pensare al futuro, cioè ad un matrimonio per ciascuna di loro.
Nella villa accanto a quella dei Bennett vengono ad abitare il sig. Bingley, altro facoltoso scapolo piuttosto belloccio, che invita alcuni amici della buona borghesia tra cui il sig. Darcy: sembra che Jane ed Elizabeth abbiano delle rosee possibilità ma... l’orgoglio da una parte e il pregiudizio dall’altra ci metteranno lo zampino!
La produzione e gli attori sono per la maggior parte inglesi, ottime recensioni in patria, paesaggi mozzafiato e musiche stupende: il film reggerà l’inevitabile confronto con il libro?
Non mi resta che aspettare l’uscita nei cinema italiani...

Parenti serpenti

Parenti serpenti

Siamo negli Abruzzi, la vigilia di Natale, dove arrivano da varie città i figli di Trieste, nonna ancora attiva e lucida, e Saverio, ex carabiniere, purtroppo colpito dalla demenza senile. Ci sono le figlie Lina, con marito e figlio al seguito (è lui la voce narrante del film) e Milena col marito, e i figli Alessandro, con moglie e figlia, e Alfredo, il maggiore scapolo.
L’atmosfera della casa è piena di affetto e di calore: le antiche tradizioni rivivono con la messa di mezzanotte, il cenone, la tombola, i regali... o meglio pare piena di affetto e calore. Cominciano ad affiorare i primi screzi tra sorelle e cognata, ma soprattutto giunge inaspettata una notizia: nonna Trieste con nonno Saverio ha deciso, e lo comunica durante il cenone di Natale, di voler andare a vivere insieme ad uno qualsiasi dei figli, al quale spetterà metà della loro pensione e l’appartamento dove ora vivono.
Apriti cielo! Sconvolti e imbarazzati, i figli si chiudono in camera e cominciano a litigare, rinfacciandosi colpe grosse e piccole, si scopre che la cognata Gina, modenese purosangue, è l’amante di Michele e assieme hanno posato per delle foto osè per dei giornali pornografici; Alfredo, scapolo impenitente, spinto dagli altri fratelli ad accogliere i genitori, confessa di essere omosessuale e di convivere con un uomo da molti anni.
Insomma una soluzione sembra impossibile, ma... una soluzione si trova sempre, soprattutto a Natale, quando si è tutti più buoni, no? Tra fuochi d’artificio e brindisi la notte di Capodanno si conclude con un’enorme "botto"...
Non vi sciupo la sorpresa di scoprire come si conclude questo film di Monicelli, ma sappiate soltanto che il titolo la dice lunga sui rapporti familiari.